Il duetto di Pascal Basile con Lucio Dalla

MI trovavo nello studio di registrazione di Pascal e attendevo che finisse di lavorare ad un arrangiamento per mostrargli le prime bozze del progetto di una copertina.
A un certo punto, toglie le cuffie, mi chiede di aprire un cassetto e di cercare un foglio dove si era fatto alcuni appunti per l’arrangiamento.

Non che io sia una gran impicciona, ma sollevando quel foglio ho intravisto una bustina contenente delle diapositive sulla quale spiccava un etichetta: “Duetto con Lucio”.
Chiaramente, non ho potuto fare a meno di chiedere se in quelle diapositive ci fosse il ricordo del suo duetto con Lucio Dalla.
Il racconto in risposta alla mia domanda, ha intriso l’aria dello studio del ricordo di quella serata.

Tra le parole di Pascal, ho annotato alcune frasi che, assieme alle foto ricavate dalle diapositive, credo abbiano il dovere di uscire da quel cassetto.

Queste, per me, non sono foto ma tatuaggi che ti rimangono per sempre disegnati sulla pelle dell’anima.
Era la prima data del tour Canzoni (1997) e Lucio mi chiese di cantare un suo pezzo con lui.
Perchè successe questo lo racconto solo nel concerto “Lucio, Dalla sua parola”, così come racconto di quale capolavoro queste immagini fanno ora da copertina alle intime e profonde ricchezze che Lucio mi ha lasciato. Alla fine del primo tempo del concerto, dopo il duetto, andai in camerino da Lucio per salutarlo perchè io dovevo andare a suonare in osteria (come ogni venerdì e sabato che Dio mandava in terra).
Verso mezzanotte e mezza, in quell’osteria, venne Lucio a trovarmi e dal fondo della saletta mi urlò “Pascal, domani replichiamo”. Ovviamente, in quell’osteria suonai per tanto tempo ancora! Non so cosa darei per tornarci ancora a suonare ma “a quelle stesse condizioni”.

Queste foto, unici documenti di quelle due serate, sono state catturate dall’occhio e dall’anima di un grande uomo: Maurizio Viola.