Beatrice Coltella, 12 anni, è la prova vivente che artisti si nasce, non si diventa.

Si può diventare cantanti, si possono imparare tecniche di canto, ma la comunicazione che arriva dritta al cuore è roba da artisti.

Beatrice Coltella è una bambina prodigio non certo per la capacità di usare la voce come un giocoliere, arrampicata su note impossibili da raggiungere; non è un prodigio muscolare.

È un prodigio per la capacità involontaria di comunicare cantando ciò che il cuore deve sentire. Il canto della sua voce veicola significati, senza esibizionismo o compiacimento di sé ma con l’ umiltà e la sobrietà che solo i grandi artisti hanno quando si trovano a manipolare la musica.

Che fosse un prodigio lo si poteva capire già quando all’età di 7 anni, durante le prove della trasmissione “Ti lascio una canzone”, apostrofò la madre dicendo: “Mamma, se non capisco prima il testo come posso cantare la canzone!?”.

Si nasce con l’istinto per la comunicazione, quella che muove e commuove.

“Dimmi dopo cosa c’è” (scritto, composto, arrangiato e prodotto da Pascal Basile) .e “Viva l’Italia” (arrangiato e prodotto da Pascal Basile) sono le sue prime pubblicazioni ufficiali.

È nata un’Artista.